Festa del Miracolo - Parrocchia Bianco

Vai ai contenuti
Storia della festa del Miracolo
Era il 7 Aprile del 1947, da settimane oramai a Bianco non pioveva più. Tutti sappiamo l’importanza che ricopriva la pioggia nei tempi passati in quanto era molto utile per la buona riuscita del raccolto. Allora la popolazione era disperata, non sapendo più come fare si rivolse a colei al cui ci si rivolgeva nei momenti di sconforto e paura, alla Vergine Maria, venerata sotto il nome di Madonna di Pugliano. L’allora arciprete Pasqualino Palamara acconsenti che venisse portato il quadro della Madonna per le campagne. Durante la processione alcuni fedeli asserirono di aver visto delle gocce di sudore scendere dal volto della Madonna, e dopo la processione inizio a piovere. I fedeli gridarono al miracolo; fatto sta che, da quell’anno, nel periodo che segue la Pasqua, preceduta dalla novena, si celebra una festa di ringraziamento che, anche se impropriamente, viene chiamata “festa del miracolo”.
Un altro episodio legato a questa festa avvenne il 23 aprile 1950.Di seguito riportiamo piccoli stralci tratti da una lettera scritta dalla Signora Rosetta Dolce in Campolo, presente nell’ archivio storico parrocchiale, in cui testimonia la grazia da lei ricevuto.

“Nel novembre caddi gravemente ammalata accusando grande gonfiore ed immenso dolore alla gamba destra che mi tormentava per parecchio tempo. Cessò il gonfiore dopo tanti medicinali, ma non fu possibile muovermi. I vari medici consigliarono l’ingessatura per tre mesi ma la gamba rimase allo stato iniziale. Non potevo camminare e per quanto avessi tentato più volte di posare il piede a terra con tutta la forza della mia volontà non mi era stato possibile ed ogni sforzo riuscì vano. Penavo da cinque mesi e non speravo ormai nella guarigione (…) . Mi rivolsi allora alla SS. Vergine chiedendole la grazia di guarirmi. Non la chiesi per me bensì per i miei piccoli due figli. Mi trascinavo ogni giorno con le stampelle camminando con una sola gamba dietro una finestra della mia mia casa dalla quale si vede la chiesa ove c’è la S.S. Vergine e seduta passavo le triste ore dei giorni interminabili pregando e lagrimando. Venne il Santo giorno delle Festa, cosiddetta la Festa di aprile, fatta dai contadini per ricordare al popolo l’avvenuto miracolo del 1947. Quella mattina mi sentivo più male tanto che mi si praticò una iniezione. Pertanto volli alzarmi perché volevo vedere passare la processione. Mi sono tanto commossa nel rivedere la bella Madonna mentre ina muta preghiera partì dal mio cuore. Poi la processione si allontanò. Mi sono seduta piuttosto tranquilla conversando con una signora mia vicina di casa, quando la gamba ammalata che stava sulla sedia tremo fortemente (…). Poco tempo dopo notavo che il cuore mi batteva forte, poi più forte ancora tanto che, non potendo più oltre rimanere seduta, prese le stampelle, mi sono alzata cercando aria. In quest’attimo vidi con stupore che mi sorreggevo con tutte e due le gambe. (…). Con molta calma ho cercato di muovere e piegare l’arto, cosa che prima non mi era stato possibile. (…). Messami subito la scarpa, di cui prima non potevo sostenere il peso, ho cominciato a camminare per la casa. La sera stessa mi sono recata nella vicina chiesa a ringraziare la SS. Vergine (…)”.

Questi due episodi però non devono ingannare il lettore, in quanto sappiamo benissimo che Maria intercede presso il Padre affinché Lui aiuti noi nella nostra vita, ma non bisogna affermare che sia Maria a fare i “miracoli”, in quanto come insegna la dottrina cattolica i “miracoli” vengono solo fatti da Dio. Inoltre per gli eventi sopra riportati non si può affermare con certezza che siano stati dei veri e propri miracoli o delle grazie, ma si può dire per certo che Dio non abbandona mai i propri figli nei momenti delle loro prove.

2022 Parrocchia Tutti i Santi - Bianco (Rc)
Torna ai contenuti